di Rossana Battaglia
Santa Sofia d’Epiro, borgo incastonato nel cuore della Calabria, è stato teatro di un evento di rilevanza culturale ed enogastronomica: la celebrazione della “Quadara”, piatto simbolo della tradizione calabrese. La manifestazione è stata organizzata dalla Confraternita della Frittola Calabrese, che ha ospitato le altre confraternite calabresi come quella della Pignata, del Bergamotto e della neo battezzata Zafarani cruschi del Pollino e quelle provenienti da tutta Italia, in un momento di festa e condivisione che ha messo in luce il ruolo fondamentale di queste realtà nella valorizzazione del patrimonio culturale e gastronomico.
La Quadara e il ruolo delle Confraternite Enogastronomiche
Al centro della giornata, la Quadara, con la sua antica ricetta della cucina contadina, che racchiude il sapere di generazioni. La presenza delle confraternite enogastronomiche ha dato un valore aggiunto all’evento: custodi delle tradizioni locali, queste congreghe rappresentano un baluardo contro l’omologazione culturale e alimentare, promuovendo non solo i sapori del territorio, ma anche la storia e l’identità dei luoghi da cui provengono, a sottolineare l’importanza di preservare e tramandare il legame tra cibo, comunità e cultura.
Il pranzo conviviale è stato un momento di celebrazione e condivisione tra le confraternite, col consueto scambio dei doni e con i numerosi partecipanti: i piatti serviti hanno raccontato storie di passione e autenticità, evidenziando l’importanza del cibo come veicolo di memoria collettiva e aggregazione sociale.
Un viaggio tra eccellenze locali e storia Arbëreshë
La celebrazione della Quadara è stata il culmine di una giornata che ha condotto i partecipanti alla scoperta delle ricchezze non soltanto gastronomiche ma anche culturali della zona. La giornata si è aperta con la visita al salumificio Madeo, a San Demetrio Corone, una delle realtà agroalimentari più importanti della regione, dove il padrone di casa ha raccontato la filiera del maiale nero di Calabria, una razza autoctona che rappresenta una delle eccellenze della regione. Attraverso una spiegazione dettagliata, gli ospiti hanno potuto apprezzare l’impegno nella salvaguardia di questa tradizione, che combina sostenibilità, qualità e rispetto per il territorio.
Percorrendo le vie strette del borgo di Santa Sofia d’Epiro, ammirando i murales che decorano alcune facciate degli edifici, il percorso è proseguito con una tappa al Museo del Costume arbëreshë, situato nel Palazzo Bugliari. Qui, una guida esperta e appassionata ha fatto immergere i partecipanti nella storia e nella cultura del popolo albanese, una comunità che, giunta in Calabria nel XV secolo dall’Albania, ha saputo preservare con orgoglio lingua, religione e tradizioni. Attraverso l’esposizione degli abiti tradizionali femminili e il racconto delle loro simbologie, il museo narra della resilienza e dell’identità di una minoranza che ha saputo integrarsi senza rinunciare alle proprie radici.
La bellezza spirituale della Chiesa di Sant’ Atanasio il Grande
Non è mancato un momento di spiritualità con la visita alla chiesa di Sant’ Atanasio il Grande, risalente al 1742 e appartenente all’Eparchia greco-albanese. All’interno, i visitatori sono rimasti affascinati dagli affreschi realizzati negli anni ’80 dal pittore cretese Jannakakis, che hanno donato nuova vita alla volta e alle pareti della chiesa, combinando la tradizione iconografica ortodossa con un linguaggio artistico contemporaneo. Questa tappa ha offerto un’occasione unica per riflettere sul profondo legame tra fede, arte e identità culturale.
L’evento di Santa Sofia d’Epiro ha dimostrato come tradizione, cultura e gastronomia possano fondersi per creare un’esperienza unica e arricchente.
La celebrazione della Quadara, impreziosita dalla presenza delle confraternite enogastronomiche, ha sottolineato il loro ruolo fondamentale nel tramandare e promuovere il patrimonio immateriale di un territorio.
Più di una semplice festa, l’evento si è rivelato un autentico omaggio alla memoria storica, alla bellezza artistica e alla ricchezza culinaria della Calabria, un invito a riscoprire e preservare ciò che rende unico ogni angolo del nostro Paese.