Interessanti elementi di sviluppo sono emersi durante la Tavola Rotonda “l’innovazione tecnologica nella filiera olivicola-olearia” che si è tenuta nell’ambito del Convegno finale del Progetto ALIVE, nella splendida cornice del Borgo di Altomonte.
Il progetto era teso a proporre altri percorsi, innovativi in alternativa a quelli già sviluppati negli ultimi anni che vedono la Calabria una regione che produce ottime qualità di olio extravergine, la scommessa è incentivare la produzione delle cosiddette olive da mensa, mercato in crescita esponenziale. L’evento coordinato dal dott. Innocenzo Muzzalupo, coadiuvato brillantemente dalla consigliera nazionale dell’Ordine dei dottori Agronomi e forestali Carmela Pecora, ha visto gli interventi della dott.ssa FV Romeo (prima ricercatrice CREA-OFA di Acireale), che ha presentato il progetto PSR Sicilia Mis. 16.2 “InMiQuOil”; la Prof.ssa A. Chiappetta e il dott. M. Ferrari del DiBEST-UNICAL di Rende, hanno presentato un progetto a valere sul PSR Calabria Mis.16.2 “MICROLIVE”; Il progetto “FRASCA” è stato presentato dal Prof. C. Oliviero-Rossi dal dott. P. Caputo del Dip. CTC-UNICAL e dalla Prof.ssa R. Muzzalupo, che ha approfondito il tema delle nanotecnologie; Mentre il Prof. G. Mirabelli del DIMEG-UNICAL ha spiegato le ampie ed utili soluzioni del sistema “TAM” sviluppato nell’ambito del PSR Calabria Mis. 16.2, in collaborazione con l’azienda Fattorie Biò . La lunga giornata di studio, iniziata alle 10.00 e terminata alle 19.00 ha riservato non poche novità l’innovazione tecnologica nella filiera olivicola-olearia ha portato a numerosi sviluppi interessanti rappresentati da alcuni elementi chiave: l’introduzione di tecnologie di agricoltura di precisione detta anche 4.0, sensori e monitoraggio: L’uso di sensori avanzati consente agli agricoltori di monitorare in tempo reale le condizioni del terreno, la crescita delle piante, l’umidità e altri parametri importanti. Questi dati possono aiutare a ottimizzare l’irrigazione, la fertilizzazione e il controllo delle malattie, migliorando la resa e la qualità delle olive.
L’automazione è diventata un fattore importante nella filiera olivicola-olearia. Le tecnologie automatizzate consentono la raccolta meccanizzata delle olive, riducendo la dipendenza dal lavoro manuale e migliorando l’efficienza.
In pieno fermento è anche il mondo dei consumatori, tracciabilità e certificazioni unitamente alle tecnologie digitali, come blockchain, QR code e sistemi di tracciabilità scientifica, stanno diventando sempre più utilizzati nella filiera olivicola. Queste tecnologie consentono di tenere traccia del percorso delle produzioni agricole dal campo alla tavola, garantendo la provenienza e la qualità delle olive.
Ormai l’analisi dei dati e intelligenza artificiale offrono nuove opportunità per ottimizzare i processi decisionali nella filiera olivicola-olearia. Ad esempio, l’analisi dei dati storici può aiutare gli agricoltori a prevedere la resa delle olive o a identificare tempestivamente eventuali problemi, interessante, insieme agli altri è apparso pure lo studio del Dott. G. Misasi, biologo: Negli ultimi anni è in continua evoluzione la ricerca sul microbiota del suolo, ovvero sulle popolazioni di microorganismi che lo abitano. Numerose ricerche hanno permesso di capire l’importanza e il ruolo di queste popolazioni anche per la nutrizione delle piante..
Questi sono solo alcuni esempi di come l’innovazione tecnologica stia trasformando il settore olivicolo-oleario. Le nuove tecnologie offrono opportunità per migliorare l’efficienza, la qualità e la sostenibilità di questa importante filiera. Non è mancato un talk finale che ha visto la presenza tra gli altri dei rappresentanti della Fondazione Iridea che promuove dei corsi di alta formazione post diploma in ambito agroalimentare, un Academy che forma i tecnici di un agricoltura moderna, innovativa e che pone attenzione anche alla comunicazione ed al marketing, elementi essenziali per promuovere le produzioni di eccellenza calabresi.