Il Consorzio Produttori Patate della Sila, spinge fortemente verso l’innovazione tecnologica e la sostenibilità.

di Rossana Battaglia

Giorno 4 dicembre scorso presso la sede del PPAS – Consorzio Produttori Patate Associati – si è tenuto un importante evento che ha visto la partecipazione di tecnici ed esperti del settore agroalimentare e non solo, nel corso del quale sono stati condivisi i dati e le attività di ricerca condotti dal Consorzio e relativi all’anno che sta per concludersi.

Ad introdurre i lavori il Responsabile Tecnico del PPAS Michele Santaniello, il Presidente Fiore Gualtieri, il Direttore Albino Carli e Pietro Tarasi, Presidente del Consorzio di tutela della Patata della Sila IGP.

A seguito della recente collaborazione con DEAFAL ONG, Maurizio Agostino e Matteo Mancini hanno illustrato le tecniche sostenibili per migliorare la fertilità del suolo e ridurre l’impatto ambientale della coltivazione, come l’aggiunta di compost e materiali organici: realizzando un piccolo impianto di compostaggio presso il consorzio, gli scarti della patata vengono trasformati in risorse preziose per il suolo e in sostanze nutritive. È la sfida del “carbon farming” e diventa obbligatorio guardare in questa direzione per un consorzio che spinge alla innovazione.

Del monitoraggio degli elateridi, nematodi e virus che aggrediscono le patate, in alcuni areali della Sila, si è parlato con Silvia Landi, Giulia Torrini, Antonio Tiberini, Sabrina Bertini e Laura Tomassoli di CREA DC – il Centro di ricerca difesa e certificazione – e con Francesco Ritacco e Vincenzina Scalzo di ARSAC.  Particolare attenzione si è posta alle azioni ecosostenibili messe in atto per contrastare tali problematiche e quindi a strategie innovative, garantendo la salute delle colture.

A concludere la parte tecnica dell’incontro, Potito Gallo, Rosario La Manna e Rodolfo Occhipinti di SATA – Società di servizi integrati di consulenza e controlli per la filiera agroalimentare con i quali si è discusso dell’importanza dell’uso sostenibile dell’acqua nella coltivazione della patata della Sila IGP, ovvero per la produzione di patate di alta qualità: una risorsa fondamentale per la sua coltivazione, essendo essenziale per la crescita, la qualità e la produttività del raccolto. Sono state presentate le migliori pratiche per ottimizzare l’irrigazione e garantire una gestione responsabile delle risorse idriche, soprattutto in un contesto di cambiamento climatico e di crescente scarsità delle stesse.

L’adozione di pratiche agricole moderne e efficienti, come l’irrigazione a goccia, la gestione ottimizzata del suolo e l’uso di tecnologie innovative, consente agli agricoltori di ridurre il consumo di acqua, migliorare la produttività e mitigare gli effetti della scarsità idrica.

Nella seconda parte del convegno sono stati forniti interessanti spunti di riflessione sulle prospettive della costituzione della filiera della patata da seme, un prodotto che ha da sempre rappresentato una risorsa fondamentale per l’economia locale.

La Sila, un territorio montano ricco di tradizione agricola e biodiversità, è al centro di un progetto ambizioso che mira a rafforzare tale filiera.

Questo progetto si basa sulla collaborazione tra il PPAS, l’Università di Firenze, attraverso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali (DAGRI) e la società EDO Radici Felici e mira ad introdurre la tecnica aeroponica per ottimizzare la produzione.

Un’iniziativa che promette non solo di valorizzare la qualità del seme di patata, ma anche di innovare in chiave sostenibile l’intero processo produttivo.

La creazione di una filiera della patata da seme in Sila che includa la produzione, la certificazione e la distribuzione, è il frutto di un lavoro sinergico svolto da PPAS, da una parte con l’Università di Firenze che, con il suo expertise scientifico, si pone come partner fondamentale per lo studio e l’applicazione delle nuove tecnologie agricole. Dall’altra, con la società EDO Radici Felici che con la sua esperienza nel settore agricolo e nelle tecniche di produzione innovative, fornirà il supporto pratico e tecnologico.

Una delle innovazioni più rilevanti di questo progetto è l’introduzione della tecnica aeroponica per la produzione della patata da seme. Questa tecnologia, che prevede la coltivazione senza suolo, ma con piante sospese in aria e alimentate con nutrienti nebulizzati, offre vantaggi notevoli rispetto ai metodi tradizionali di coltivazione.

La tecnica aeroponica permette di regolare con precisione i fattori come l’umidità, la temperatura e la concentrazione di nutrienti, assicurando così condizioni ideali per la crescita delle piante di patata. Questo potrebbe tradursi in una maggiore qualità del seme, meno suscettibile a malattie e parassiti.

L’uso dell’aeroponica riduce significativamente il consumo di acqua, un aspetto particolarmente importante in un territorio come la Sila, dove le risorse idriche possono essere limitate, soprattutto durante i periodi di siccità. Inoltre, essendo un metodo che elimina l’uso del suolo, si evita il rischio di erosione e degrado del terreno.

Grazie alla crescita accelerata e ottimizzata delle piante, la tecnica aeroponica potrebbe portare a un incremento delle rese per unità di superficie, senza compromettere la qualità. Inoltre, la produzione di patate di seme attraverso questo metodo potrebbe ridurre il ciclo di produzione, consentendo di ottenere seme in tempi più rapidi.

La costituzione di una filiera della patata da seme in Sila rappresenta un’opportunità di sviluppo per l’intero territorio, in particolare per le aree montane che, pur essendo ricche di potenzialità agricole, hanno storicamente sofferto di isolamento e difficoltà di accesso a risorse e tecnologie moderne.

L’introduzione della tecnica aeroponica, in particolare, potrebbe creare nuove opportunità di occupazione, sia nel settore agricolo che in quello della ricerca e dell’innovazione tecnologica.

Inoltre, la valorizzazione della patata da seme come prodotto di qualità certificata potrebbe aprire nuove strade per l’esportazione e per il rafforzamento del brand “Patata della Sila” a livello nazionale e internazionale.

Questo processo di innovazione contribuirà anche a migliorare la competitività delle aziende agricole del territorio, incentivando un’agricoltura più sostenibile e meno dipendente da pratiche intensivo- chimiche.

L’integrazione della tecnica aeroponica nella produzione della patata da seme rappresenta un esempio di come l’innovazione tecnologica possa andare di pari passo con la valorizzazione delle tradizioni locali.

Se ben implementato, questo progetto potrebbe non solo trasformare la Sila in un hub di eccellenza per la produzione di seme certificato, ma anche fungere da modello per altre aree agricole che vogliono svilupparsi in modo sostenibile e ad alta qualità.  Difatti si arriverebbe alla autosufficienza nella produzione di semenza, riducendo la dipendenza da altre regioni o paesi per l’acquisto di semenza di alta qualità, diventando attrattiva per investimenti e nella promozione del turismo agricolo.

Sono stati i padroni di casa ad avviare alle conclusioni insieme all’assessore all’agricoltura della Regione Calabria Gianluca Gallo e al commissario ARSAC Fulvia Caligiuri e al vice sindaco di San Giovanni in Fiore, Salvatore Cocchiero.

Il consorzio per la patata della Sila con lo sviluppo di una filiera integrata per la produzione di patate da seme rappresenta un passo fondamentale per rilanciare l’agricoltura della regione, migliorarne la competitività e incrementare la sostenibilità.

La Sila, grazie al lavoro che sta portando avanti il consorzio da anni, ha le potenzialità per diventare un punto di riferimento a livello nazionale per la produzione di patata da seme, rispondendo alle esigenze del mercato e valorizzando il territorio con un prodotto di alta qualità.

La collaborazione tra consorzio, università, enti ricerca ed imprese è la chiave per il successo di questa iniziativa, che ha il potenziale di dare una nuova vita a una delle coltivazioni simbolo della regione, contribuendo a un futuro agricolo più resiliente, innovativo e competitivo.