di Giorgio Durante
Si è concluso con una mega e coloratissima torta il battesimo della Confraternita degli Zafarani Cruschi del Pollino. È stata una giornata lunga e densa di appuntamenti, incontri e momenti conviviali, tutti all’insegna di questo magnifico prodotto del territorio: i peperoni roggianesi essiccati al sole di Calabria, denominati appunto zafarani cruschi. L’evento, caratterizzato da condivisione, amicizia e gemellaggi, è iniziato al mattino nel suggestivo e coloratissimo salone Razetti di Altomonte e resterà a lungo impresso nella memoria degli appassionati e dei partecipanti provenienti da tutta Italia.
Registi attenti della giornata sono stati i membri della famiglia Barbieri, con a capo il capostipite Enzo, noti per la loro maestria nell’arte dell’accoglienza e della cucina, insieme al nutrito drappello della Confraternita degli Zafarani Cruschi del Pollino.
Il mondo delle congreghe enogastronomiche italiane si presenta come un vero e proprio arcobaleno di costumi e mantelli, dalla foggia e dai colori medievali, ognuno simbolo e rappresentazione delle eccellenze e delle tradizioni del proprio territorio. La Calabria era ottimamente rappresentata dalla Quadara, congrega della frittola calabrese, che ha avuto il merito di credere che il richiamo ai riti della tradizione potesse essere un forte marcatore identitario. Presenti anche altre congreghe calabresi, come quelle dedicate al baccalà, al bergamotto e alla pignata. Queste associazioni non solo celebrano le radici storiche e culinarie delle loro zone, ma offrono anche un’occasione per creare scambi culturali e valorizzare le produzioni tipiche sul palcoscenico nazionale, grazie alla presenza di congreghe provenienti da tutto il Paese.
La mattinata ha seguito il percorso narrativo tracciato dal giornalista enogastronomico Valerio Caparelli, che ha saputo stimolare il dibattito coinvolgendo sin da subito l’antropologo e docente universitario Ottavio Cavalcanti. Quest’ultimo ha delineato una cornice storica in cui le tradizioni locali si intrecciano con le produzioni tipiche, evidenziando come ogni piatto, ogni ingrediente, rappresenti un frammento di identità e cultura. Questo approccio ha permesso di apprezzare non solo l’aspetto estetico e folkloristico delle congreghe, ma anche il valore culturale, economico e sociale insito nella valorizzazione delle risorse naturali del territorio.
Tra gli ospiti, una nutrita rappresentanza istituzionale, tra cui il presidente della Federazione Nazionale Circoli Enogastronomici, Marco Porzio, noto anche per essere presidente della Congrega del Gorgonzola di Cameri. Porzio ha sottolineato l’importanza delle associazioni enogastronomiche come strumenti di scambio culturale e di promozione delle eccellenze locali. Le sue parole hanno fatto eco alle riflessioni del Gran Priore degli Zafarani, Enzo Barbieri, che ha ribadito come le risorse naturali possano diventare un motore di sviluppo economico e sociale, a patto di crederci.
In un momento carico di significato simbolico, Enzo Barbieri ha passato il testimone al Priore Michele Barbieri, in un gesto che, come evidenziato dal sindaco Giampietro Coppola, rappresenta un passaggio di responsabilità e visione da una generazione all’altra.
Michele Barbieri, presentando la confraternita, ha spiegato come una produzione semplice come il peperone, trattato in maniera tradizionale – ossia essiccato, impilato a collana ed esposto al sole – possa trasformarsi in un elemento distintivo del territorio, riaffermando il valore di un sapere culinario tramandato e, magari, rivisitato con passione.
L’evento ha toccato anche corde simboliche con un momento rituale in cui le diverse congreghe hanno scambiato doni, un gesto che ha rafforzato i legami di amicizia e collaborazione tra le realtà regionali e nazionali. A coronare la serata, un momento conviviale, curato nei minimi dettagli dalla famiglia Barbieri, ha offerto ai presenti l’opportunità di gustare le eccellenze enogastronomiche locali e di vivere un’esperienza di autentica e genuina ospitalità, immersa nella storia e nella tradizione calabrese.
Un successo per la cultura enogastronomica regionale che, se opportunamente sostenuta dalle istituzioni, può diventare un volano di sviluppo anche per le aree interne. Ne è convinto l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo, e in questa direzione si muove anche l’ARSAC, come ha affermato la presidente Fulvia Michela Caligiuri. Entrambi hanno sottolineato il valore ufficialmente riconosciuto di iniziative come quella della Confraternita degli Zafarani Cruschi del Pollino, poiché questi incontri non sono solo una vetrina per le eccellenze gastronomiche, ma rappresentano un ponte culturale che favorisce lo scambio e il dialogo tra territori, contribuendo allo sviluppo economico e sociale delle comunità locali.
L’evento di Altomonte ha celebrato la ricchezza delle tradizioni, l’innovazione nella valorizzazione dei prodotti tipici e la forza del legame intergenerazionale. Una serata che ha dimostrato come, nel cuore della Calabria, la cultura enogastronomica possa essere il fulcro di un’identità condivisa e di un futuro che sappia coniugare tradizione, sviluppo e nuove opportunità per le giovani generazioni.