di Giorgio Durante
È risaputo che per partecipare a Sanremo con una propria canzone occorre superare la rigorosa selezione di una qualificata commissione esaminatrice: questo è stato il metodo con il quale una ventina di aziende calabresi sono state selezionate per partecipare alla trasferta ligure.
L’accurata selezione è stata fatta dalla APCI Calabria, rappresentata per la kermesse sanremese da Franco Papa e Monika Sannicola e dall’Accademia delle Tradizioni Enogastronomiche di Calabria, promuove nella “città dei fiori” aziende che coprono l’intero territorio regionale, portando con loro un paniere di meraviglie che rappresentano le diverse province.
Dall’area grecanica reggina sono arrivati preziosi salumi, riconosciuti anche da Slowfood per la loro importanza storica e le loro caratteristiche organolettiche, mentre risalendo dalla parte ionica calabrese è possibile incrociare a Sanremo la spettacolare mortadella di suino Nero di Calabria della zona aspro montana, oltre ad altre delizie della norcineria locale.
Non mancano, poi, i tipici Bocconotti di Mormanno, realizzati con la ricetta tradizionale, le confetture, le marmellate del Pollino e il poverello bianco, apprezzatissima e antica varietà di fagiolo , oltre ai liquori e agli amari da infusi di erbe e radici della Sila, che si rifanno alla millenaria tradizione di Re Italo.
E ancora, la vera liquirizia naturale calabrese, unita alla lavorazione dei cedri e di altre delizie, come i fichi, peculiarità del tirreno cosentino, insieme ai taralli artigianali tipici di Acri, che sono sempre più apprezzati in tutta Italia, non potevano poi mancare le tradizionali conserve calabresi dell’area del Savuto .
Presenti immancabilmente pure i pregiati vini che la nostra terra dona fin dai tempi della Magna Graecia.
Ma, grazie anche a questo evento, è possibile scoprire che la Calabria è anche innovazione nell’ambito dell’agroalimentare, tanto da incuriosire molto gli artisti e gli organizzatori di Sanremo: a sorprendere sono i prodotti realizzati a Bisignano (CS) dall’ingegnere alimentare Mario Pietramala, che hanno caratteristiche salutistiche uniche e innovative, come i gelati senza latte, i buonissimi dolci senza glutine e tante altre golosità anche per vegani, che non è detto che non siano anche loro golosi.
Nel gruppo di aziende presenti a Sanremo, grazie all’intuizione di Riccardo Magarò e Vincenzo Serra, che hanno promosso la rete Tipicaly e Qualitaly, trovano spazio anche le produzioni biologiche di meravigliosi frutti di bosco provenienti dalle incontaminate montagne calabresi e, in omaggio per le star presenti a Sanremo, anche i foulard realizzati dalla stilista calabrese, conosciuta in tutto il mondo, Luigia Granata.
E mentre c’è una Calabria che sui media nazionali offre una pessima immagine di se, c’è una parte sana dell’imprenditoria, soprattutto giovanile, che si rialza, guarda avanti, resiste, lotta e fa rete nonostante si continui a pensare che i calabresi abbiano dei limiti caratteriali nello stare insieme.