di Francesca Librandi
I reati ambientali sono particolarmente odiosi, perché colpiscono tutta la collettività indistintamente. E’ per questa ragione che il Movimento difesa del cittadino, è in prima fila, sempre nel denunciare e nel prendere parte ai processi che vedono imputati soggetti che devono rispondere di reati ambientali. E’ appena arrivato a sentenza di primo grado dopo un decennio il processo scaturito dalla gestione della discarica di Alli Catanzaro. Ovviamente si trattava di reati ambientali che a vario titolo coinvolgeva privati, imprese, funzionari e politici. Condanne a 4 anni e 6 mesi Stefano Gavioli imprenditore veneziano titolare dell’azienda Enertech a due anni invece a Graziano Melandri già commissario per l’emergenza ambientale. Prescrizione, invece per Domenico Richichi e Francesco Attanasio, Loris Zerbin, Paolo Bellamio, Giancarlo Tonetto, Antonio Garrubba, Simone Lo Piccolo, Giovanni Faggiano, Enrico Prandin, Santo Mellace. Assoluzione dalle accuse di abuso d’ufficio per Adelchi Ottaviano Rup dell’ufficio del Commissario e Rocco Tavano tecnico di supporto al Rup e prescrizione per gli altri reati. Assolto l’ex assessore regionale Francesco Pugliano. Laura Parretta, e Simona Longo gli avvocati che hanno seguito, cogliendo l’ importante risultato, la vicenda giudiziaria, per MDC Calabria pur esprimendo soddisfazione per l’esito processuale, non esitano a rammaricarsi per l’estenuante durata del processo, “tempo che trascorre non senza conseguenze sull’esito processuale lo dimostrano la decina di prescrizioni della quale si sono potuti avvalere gran parte dei soggetti sottoposti a processo” . Il coordinatore regionale del Movimento difesa del Cittadino e membro del comitato di Presidenza, Giorgio Durante, non manca di sottolineare che in tema ambientale nulla è cambiato da un ventennio a questa parte, “anche la gestione commissariale è stata un fallimento”. “E’ raccapricciante ancora osservare come le nostre città presentino cumuli di rifiuti, come i nostri boschi siano ormai preda di infernali macchine cippatrici che in pochi secondi trasformano un secolare abete in un cumulo di trucioli pronti ad essere bruciati come biomassa per utilità di chi? Si chiede Durante, quanti posti di lavoro ha cancellato questa scelta politica scellerata? Per non parlare poi del sistema di depurazione che anche nella giornata di ieri ha riempito le pagine della cronaca nera, per una vicenda che interessa il tirreno cosentino dove anche lì, guarda caso, fiorivano le alghe, operazione denominata “Archimede” e sempre per connivenze tra politica, funzionari pubblici e imprese private“. Un processo si chiude, tanti altri vanno stancamente avanti ed altri si preannunciano all’orizzonte. MDC non molla la presa sui temi dell’ambiente e dei diritti dei cittadini in generale, sanità, giustizia, credito “ci siamo e ci saremo sempre”, conclude in suo coordinatore regionale.