Così esordisce, Pierpaolo Federico, attore di professione e promotore di uno dei gruppi “food” più gettonati del mondo social, Piatti e ricette Calabresi: “Avete notato che il numero delle richieste aumenta con i contagi?
A febbraio eravamo intorno ai 3000 e siamo arrivati subito a 7000 durante il periodo Covid. Ora abbiamo superato i 10.100 in questa seconda fase”. Sarà un caso ma è fin troppo evidente che le cose stanno così, sono le conseguenze del lock down imposto dalle autorità ma anche di quello più soft che ogni calabrese o italiano di buon senso si è dato. E allora? Tutti a metter le mani in pasta, e non solo per modo di dire, farina, acqua e lievito e via, pizze, pane, pasta, dolci, paste cresciute, cullurielli, crustulu e così via. Della serie tutti chef, tutti pasticceri, e a veder questi gruppi social è anche vero, umili massaie che presentano piatti con performance contabilizzate in like, assurde, in una continua competizione, anche e soprattutto nelle stesse presentazioni sempre più vicine al mondo professionale. Certo avremmo fatto sicuramente a meno del successo che stanno riscuotendo queste pagine social, in cambio del ritorno alla normalità, ma tant’è che indipendentemente il virus circola, per cui la cucina in periodo di lock down deve davvero rappresentare un rifugio sicuro e creativo, canoni estetici a parte con riferimento alla linea. Il fenomeno non è nuovo, Rina Scalise, Amo la cucina calabrese! Calabrese di nascita, da anni pubblica sui social e scrive, così si presenta ai suoi 40.725 follower, “Più che un invito alla lettura, un invito ad accomodarsi a tavola e «favorire». Per partecipare e condividere il piacere della migliore tradizione calabrese… ” E spiegando la sua iniziativa, “è un omaggio alla bellissima Calabria, dove sono nata e da dove, a pochi anni di età, sono emigrata con la mia famiglia per la Svizzera…” Una risorsa quella dei calabresi emigrati, sono loro i depositari di tradizioni e ricette antiche, mentre i ricordi di chi è rimasto in Calabria vanno affievolendosi, per tutta una serie di ragioni. Adelina Fiorito Pulford, con la sua pagina Adelinas Kitchen Dromana seguita da più di 38.500 estimatori, ne rappresenta forse l’esempio più fulgido, proprio lei in quel di Victoria in Australia ha una scuola di cucina anzi una, Cooking School – Traditional Italian , Biscotti, Cannoli, Pasta & more . Un altro emigrante con la passione della cucina tradizionale calabrese è Murdocco Ivan con la pagina Facebook Il Vagabondo Made in Calabria che vaga nel Torinese con il suo Truck dispensando apprezzatissimi formaggi e salumi della sua Calabria. Giancarlo Suriano invece con le sue Genuine eccellenze continua, anche lui, con il suo pentolone, che nulla ha che vedere con il mondo virtuale dei social, ad andare in giro a far degustare le piccanti eccellenze regionali, tra l’altro è membro rappresentativo della seguitissima Accademia italiana del peperoncino.
Non mancano in questo variegato mondo personaggi tipo Wlady Nigro ed il suo Calabria Food Porn, una rappresentazione godereccia e quasi orgiastica di una cucina quasi sempre fast che trova nei teenager una folta schiera di estimatori, sono quasi in 10.000 a seguire la pagina facebook, il suo punto di forza? Le immagini, panini a più piani, ricchi e colorati da una miriade di salse e condimenti. Ovviamente non mancano le pagine con le “Ricette tipiche calabresi “, oppure i gruppi dai nomi più curiosi ma significativi, “Pasta poco, sugo (sucu) ASSAI!!!, promosso dal Prof. Alessio Fabiano, accademico prestato in tempo di Covid-19 ai fornelli. Non poteva mancare neanche la pagina di SLOW FOOD Cosenza-Sila, e poi “Profumi e sapori di Calabria”, “Prodotti tipici Calabresi”, “Cucina Calabrese”. Da citare poi, sono le pagine ed i gruppi delle diverse associazioni locali, la Confraternita della frittola Calabrese “La Quadara” forse ne è l’esempio più rappresentativo, Emiliano Iantorno è il promotore e Priore della stessa, alle prese soprattutto nei mesi invernali con l’attrezzo del mestiere, ovvero la Quadara, ovviamente quest’anno occhio agli assembramenti. Ma i riferimenti alla buona tavola sono presenti in altri centinaia di gruppi e pagine social, Tavole Ammutinate, di cui Bruno Sganga è l’indomito animatore insieme a Giuseppe Gaspari, ambedue alle prese sempre con eventi di successo è una di quelle più attive..
Gli aspetti più prettamente riferibili al recupero e alla valorizzazione di piatti e ricette della tradizione sono demandati, all’Accademia delle tradizioni enogastronomiche di Calabria ente culturale riconosciuto dalla regione Calabria, che tra le sue attività vanta importanti percorsi di formazione in partenariato con istituzioni scolastiche e accademiche anche extraregionali. Pare davvero che all’inasprirsi delle misure anti Covid-19, l’indice di gradimento di questi luoghi social virtuali salga, sperando che ciò serva almeno a scaricare tensione ed ansia che il perdurare di questa pandemia sta di fatto procurando.